Nei precedenti post abbiamo parlato della condivisione dei mezzi di trasporto: si è parlato in particolare del bike sharing. Oltre alla bicicletta oggi si può condividere anche il tir! O meglio la sua capacità di carico. E’ questa l’idea che sta alla base di alcuni siti online che si occupano di incrociare l’offerta –il cassone del tir vuoto lungo il viaggio di ritorno- e la domanda –l’azienda che deve muovere un piccolo carico, il singolo cittadino che deve fare un trasloco, il privato che deve spedire prodotti, etc…-. L’idea è semplice: i tir sono carichi durante il viaggio di andata; una volta effettuata la consegna e scaricato il materiale, il loro cassone è completamente vuoto e il viaggio di ritorno potrebbe essere sfruttato da terzi permettendo un utilizzo migliore delle risorse, un minore impatto ambientale, meno tir sulle strade, e un guadagno diretto da parte degli autotrasportatori.
Per citarne alcuni:
faimenostrada.org, “infrastruttura telematica di proprietà delle aziende di trasporto di merci su strada per conto terzi, dove ad investire saranno gli imprenditori, uniti in una società consortile i quali beneficeranno di un progetto estremamente innovativo, non ancora realizzato in Italia e forse nel mondo” [1]. Iniziativa questa maggiormente orientata allo sviluppo di una rete che produca una reale innovazione nel futuro della gestione degli autotrasporti;
cargopooling.com[2], “il servizio online che ti connette alle compagnie di trasporto recensite dai clienti […] potrai scegliere i preventivi con il miglior rapporto di affidabilità/prezzo e, al contempo, aiutare l’ambiente grazie alla riduzione di CO2 risparmiata” [3]. E' un servizio gratuito per tutti, anche per le compagnie di trasporto, infatti, al momento della registrazione vengono offerti 100 crediti in omaggio, questo vale a dire che il trasportatore può usare Cargopooling gratuitamente fino all'esaurimento dei crediti. I crediti vengono sottratti solo se vi è un trasporto, quindi il trasportatore riceve un pagamento. (crediti: calcolati sul 6% sul totale del preventivo). Una volta esaurito il credito, il trasportatore potrà acquistare un pacchetto di crediti e "consumarli" senza nessuna scadenza o vincolo;
sendilo.com, semplice interfaccia online attraverso la quale l’utente può inserire la propria richiesta, ovvero da dove a dove vuole spedire la sua merce. Sendilo risponderà suggerendo quale camion di rientro fa al caso nostro e a quale tariffa.
Queste iniziative in Italia hanno un potenziale di riuscita altissimo. Nel nostro Paese infatti il 91% del volume dei trasporti si muove su gomma. Per questo motivo è giusto intervenire su questa fetta del trasporto nazionale. Intervenire per renderlo più efficiente e consapevole.
C’è però un problema di fondo: quel 91% del trasporto merci nazionale che si muove su gomma (dato 2010)[4]. Dal mio punto di vista il trasporto dovrebbe spostarsi dalla gomma al ferro o via mare (ovviamente questo comporterebbe una maggiore integrazione tra i differenti mezzi di trasporto che ad oggi risulta uno dei problemi principali). Non è possibile promuovere campagne nazionali di incentivo all’utilizzo di FER (fonti energetiche rinnovabili) e dall’altra parte continuare a sostenere il trasporto su gomma, legato a doppio filo alla risorsa non rinnovabile per eccellenza: il petrolio. Dico perciò sì a queste iniziative che aumentano il risparmio e la consapevolezza, ma allo stesso tempo chiedo anche, da cittadino consapevole, che si mantenga un profilo politico coerente e unitario. Se vogliamo incentivare l’uso di FER allora facciamolo. Anche per i trasporti.
Per approfondimenti:
https://www.cargopooling.com/it/home
[1] Dal sito di faimenostrada.org, mission.
[2] Cargopooling Inc. è stata fondata nel Aprile 2012, e il sistema è operativo da Dicembre 2012. (L'idea è nata nel 2009).
[3] Dal sito cargopooling.com, home.
[4] Considerando i 5 maggiori Paesi europei ci collochiamo al 2° posto dopo la Spagna che, con il 96,6% è la nazione con la quota più elevata di trasporto su gomma (dati Eurostat 2010).
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