La ricostruzione post-bellica, il boom demografico, la grande infrastrutturazione, le ondate immigratorie: la sovrapposizione di questi fenomeni ha avuto un ruolo rilevante nell’ aumentare la domanda di superfici atte a realizzarvi abitazioni, fabbriche, autostrade, parcheggi, fabbricati ad uso produttivo, terziario e commerciale. Anche la motorizzazione di massa ha giocato un ruolo determinante. Negli ultimi decenni non solo le funzioni abitative, ma anche quelle produttive e terziarie hanno conosciuto un progressivo processo di espulsione, dai centri e dalle periferie cittadine verso fasce sempre più esterne, lasciano dietro di sé crescenti vuoti urbani e generando una domanda di mobilità che rende più problematico la razionalità di qualsiasi schema di trasporto pubblico di massa. Lo sprawl è la crescita estensiva dell’urbanizzazione e corrisponde ad una opzione di sviluppo intrisecamente inefficiente ed energivora, socialmente instabile, consumatrice di risorse ambientali ed in primo luogo della risorsa suolo.
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