Comunicato stampa del Parlamento Europeo (Commissione Ricerca e Innovazione) del 13 marzo. Ore 12:50: I deputati, approvando giovedì un aggiornamento delle leggi UE sulle apparecchiature radio, hanno chiesto che sia sviluppato un caricabatterie comune per tutti i telefoni cellulari venduti in UE, così da ridurre gli sprechi, i costi e i problemi per gli utenti. [...] Ciò accomuna sia gli interessi dei consumatori sia dell'ambiente. Il caricabatterie comune metterà fine al caos e ridurrà le 51 mila tonnellate annue di rifiuti elettronici", ha detto la relatrice Barbara Weiler (S&D, DE).
Questa notizia la ritengo importante. Non perché io abbia perso il mio caricabatterie, nemmeno per la portata della notizia, bensì perchè riconosce il valore dei piccoli gesti. Piccoli gesti, come questo del caricabatterie, che se applicati da un numero di persone rilevante -come quello dei consumatori di telefonia mobile in UE-, costituiscono un grande contributo in termini di risparmio energetico, economico e un sensibile abbattimento nella produzione di rifiuti. Questo intervento arriva direttamente dal livello politico più alto, l'UE. Spesso però interventi di questo genere -ovvero legati all'introduzione di buone pratiche all'interno di un contesto di dimensioni variabili- sono indirizzati ad un obiettivo inizialmente molto limitato e applicati da un ridotto numero di persone. E' la perseveranza e la semplicità, oltre che l'efficacia, del gesto che ne possono fare un grande contributo al risparmio energetico di una comunità. Comunità che può essere rappresentata dalla famiglia, dalla scuola, dal quartiere, dalla città. Comunità che può crescere ed esportare il modello di buone pratiche. Il risparmio energetico passa attraverso la consapevolezza della cittadinanza. Purtroppo negli anni passati il tema energetico è stato tutto assorbito dalle fonti energetiche rinnovabili, in particolare dagli incentivi che lo Stato metteva a disposizione per la loro installazione. In questo modo si è creata una percezione distorta che non poneva l'accento sulle modalità di risparmio ma sulle premialità. Ora che gli incentivi sono terminati -e che per alcuni aspetti l'installazione di impianti alimentati da FER sono quasi ostacolati- cosa ci è rimasto di tutti questi anni in cui si è fatto un gran parlare di energie alternative, risparmio energetico ed efficienza energetica? A mio avviso molto meno di quello che poteva rimanere. Sono infatti del parere che una parte dei fondi destinati agli incentivi doveva sicuramente essere indirizzata su un progetto di accrescimento della consapevolezza sui temi dell'efficienza energetica per costruire una cultura del risparmio e dell'efficienza energetica. Un progetto che mettesse al centro la diffusione delle buone pratiche. Quelle che davvero cambiano le cose.
Prima di chiudere lascio alcuni link dove potete trovare consigli utili per adottare buone pratiche per l'abbattimento dei consumi e l'aumento del risparmio energetico dei vostri edifici. Scegliete voi quale adottare:
Comportamenti quotidiani suggeriti da theclimatecup, sfida messa in atto nel 2011 dall'UE per eleggere la famiglia più "risparmiosa" d'Europa:
http://it.theclimatecup.eu/articles-mostra-2373-it-comportamenti_quotidiani.htm
"Piccoli gesti per risparmiare alla grande". Manuale di buone pratiche quotidiane redatto in occasione delle giornate del sole, promosse nel 2008 da Cittadinanza Attiva, legambiente, movimento dei consumatori, unione nazionel consumatori, enel.
I 24 consigli di ENI che dal 2007 ha attivato questo portale con l'intento di diffondere buone pratiche che se attuate potrebbero portare risparmi per le famiglie italiane nell'ordine del 30%
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