Ad agosto ho avuto il grande piacere di visitare nuovamente la meravigliosa Parigi e l’appartamento in cui ho alloggiato era situato proprio nel cuore della città storica, “Les Halles”. Senza esserne al corrente (chiedo venia), sono stato testimone oculare di uno dei più grandi progetti di riqualificazione urbana della Francia; Les Halles, le nouveau coeur de Paris infatti è il nome del progetto di ristrutturazione del famoso quartiere, un piano di lavori iniziato nel 2010 che dovrebbe terminare nel 2016 per un costo stimato di 802 milioni di euro.
Fulcro di questa trasformazione è“la Canopee” (progetto di Patrick Berger e Jacques Anziutti),un grande edificio dalle forme ricurve che sostituisce i vecchi padiglioni Willerval. La Canopée evoca la parte superiore di una foresta e accoglierà un conservatorio, una biblioteca, un centro hip-hop e numerosi negozi. I numerosi cartelloni che circondano l’area di cantiere e l’infopoint allestito appositamente per i tanti curiosi permettono di comprendere il progetto in modo dettagliato.
A seguito di alcune ricerche sono venuto a conoscenza dei numerosi risvolti storici, urbani e sociali conditi nonché delle feroci polemiche che ne sono conseguite.
Il sito web documenta l’evoluzione del cantiere in tempo reale e assicura che il cuore di Parigi continua a pulsare nonostante i lavori.
Già una volta, nel 1968, il quartiere subì una metamorfosi epocale quando il grande mercato alimentare delle Halles si trasferì a Rungis e al suo posto nacque la nuova stazione dei treni. Successivamente nel 1971 e nel 1973 i meravigliosi padiglioniin vetro e acciaio dell’arch. Baltard, vennero distrutti, lasciando il posto al “buco delle Halles”, come l’avevano battezzato i parigini. Un vero patrimonio artistico e architettonico perso per sempre.
Dalle ceneri di questo paesaggio raso al suolo, nasceva il famoso Forum des Halles, un centro commerciale / turistico sviluppato attraverso 5 piani interrati che con i suoi negozi e le strutture culturali e sportive attira ogni giorno migliaia di cittadini e passanti. Terminato nel 1986 esso si qualificò come il più vasto progetto sotterraneo mai realizzato in Francia.
Meno di mezzo secolo dopo, un nuovo cantiere riapre la ferita in quello che Zola definiva “le ventre de Paris”. Sono 150mila le persone che ogni giorno lo attraversano, gli edifici ormai invecchiati non sono più idonei alla forte frequentazione della stazione e del centro commerciale.
Questo nuovo lifting, indiscutibilmente necessario, è contestabile e probabilmente non apprezzato da tutti ma ciò che ho constatato approfondendo è la visione politica di stampo “Haussmanniano” iniziata a metà ‘800 e che tuttora prosegue imperterrita facendo di Parigi una città in continua evoluzione.
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