Le regole sono regole…
Perciò il post esce di lunedì, come tutti gli altri.
Ma la notizia di mercoledì 18 dicembre stava mettendo in discussione la mia determinazione. Il 18 dicembre infatti il comitato dei trasporti e del turismo del Parlamento Europeo ha per la prima volta deciso di includere la mobilità ciclabile all’interno delle linee guida del “TEN-T” (Trans-European Transport Network), aprendo le porte a milioni di euro di investimenti. Ora le Eurovelo, le grandi arterie ciclabili europee, godono della stessa considerazione delle altre grandi infrastrutture, per esempio i corridoi automobilistici che attraversano l’Europa. Questo vuol dire che oggi possiamo finalmente equiparare la bici all’auto. E lo possiamo fare dal punto di vista dell’ interesse economico e degli investimenti che entrambi i mezzi di trasporto possono attivare. La differenza è ovviamente netta sull’aspetto della sostenibilità del mezzo…e non stiamo nemmeno a fare esempi.
Anticipazioni dal mercato.
Il mercato in Italia si era già reso conto dell’enorme potenziale che la bicicletta porta con sé: i dati dimostrano infatti come nel 2012 sia avvenuto lo storico sorpasso delle vendite di bici sulle auto. Sempre più italiani stanno diminuendo l’utilizzo dell’auto e in alcuni casi la stanno abbandonando definitivamente, in favore della bicicletta che fa aumentare i risparmi e diminuire lo stress.
Il bike sharing (1)
Il bike sharing è un altro esempio di come la bicicletta abbia contribuito in maniera determinante alla diffusione di uno stile di vita più sostenibile. La condivisione dei mezzi di trasporto partita nelle grandi capitali ha infatti scelto la bici come mezzo di trasporto e non l’auto (in un secondo momento lo si è fatto anche con l’auto ma in origine è stata la bicicletta).
Il potere della linea/1.
Si proprio così! Quando uno stile di vita si sta diffondendo, anche una linea può far crollare barriere molto forti. Lo stile di vita e il modello in quesitone è quello della mobilità sostenibile, la linea è quella che il Colectivo Camina, Haz Ciudad, attivo a Città del Messico da poco più di un anno, ha tracciato su una strada ad alto scorrimento che non prevedeva segnaletica orizzontale nonostante il continuo attraversamento di pedoni e biciclette (mette in comunicazione due parti di città che altrimenti non sarebbero raggiungibili). La linea verde è stata cancellata in un primo momento dalle Autorità. Ma il seme era stato gettato… e di lì a poco tempo non solo le Autorità hanno riconosciuto il valore di quella linea ritracciandola, ma dopo poco hanno anche delimitato la sede dedicata alla mobilità “alternativa” con dei dissuasori. Infine il Colectivo Camina, Haz Ciudad ha deciso di riempire quella porzione di sede stradale di quel verde che in precedenza era stato usato per la linea. Un modo per sancire l'adeguatezza del proprio operato.
Il potere della linea/2.
Anche Milano ha la sua linea. Il colore non è quel verde del Colectivo messicano ma il giallo. L'Amministrazione comunale consapevole delle proprie risorse anziché continuare a fare piccoli e discontinui (oltre che inutili) tratti di ciclabile ha tracciato, seguendo l'esempio di altre citta' europee, una semplice linea sull'asfalto. Ed ecco che un semplice gesto ha fatto molto di più di cordoli, asfalto colorato in pasta, segnaletica verticale, etc. Questo perché si è puntato sulla collaborazione e sulla maturità del cittadino (che ha dimostrato quanto possa contribuire al cambiamento).
Assicurazioni
È notizia recente che anche in Italia le bici possono essere assicurate. Negli ultimi anni c'erano stati numerosi tentativi in questa direzione ma le lobbies delle assicurazioni hanno fatto slittare la questione. Oggi finalmente e' possibile. E alcuni produttori ora forniscono la bicicletta corredata di libretto per l'assicurazione. Anche questa notizia sancisce la definitiva equiparazione della bici agli altri mezzi di trasporto come l'auto.
E allora mi sento di poter dire: grazie alla bici il mondo sta cambiando!
(1)-Il bike sharing come modello di mobilità sostenibile inizia a germogliare negli anni ’60 del secolo scorso in Olanda promosso da comunità ed associazioni. Ma non sarà prima degli anni ’90 che verrà applicato su larga scala, fino ad arrivare ai primi anni del 2000 quando le maggiori capitali europee –e non solo- inizieranno a dotarsi di un sistema di bike sharing.
Per approfondimenti:
Finanziamenti europei alla mobilità ciclabile
http://www.ecf.com/press_release/our-voice-was-heard-2/
Sorpasso bici-auto
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-12-18/acicensis-sorpasso-bici-certifica-110325.shtml
Bike sharing
http://en.wikipedia.org/wiki/Bicycle_sharing_system#History
Colectivo Camina, Haz Ciudad
http://hazciudad.blogspot.co.uk/p/fotos.html
Assicurazioni biciclette
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