Poco più di un mese fa abbiamo parlato delle non-città del futuro e di come queste si baseranno o si stanno basando su due concetti principali: la conservazione/implementazione della biodiversità e il recupero dell’ esistente attraverso attrezzature pubbliche innovative.
Il Parco “Biblioteca degli Alberi” in zona Garibaldi - Repubblica a Milano è un caso-studio molto interessante che racchiude entrambi i principi di sostenibilità urbana. Il progetto infatti definisce uno spazio multifunzionale in cui la didattica e la conoscenza del mondo vegetale si svelano attraverso un linguaggio contemporaneo, senza dimenticare l’atmosfera del parco urbano tradizionale.
Con i suoi quasi nove ettari di estensione, il parco dovrà risolvere le conflittualità urbane presenti nel sito, fungendo da connettore sociale tra i diversi quartieri finora scollegati. Il parco si prefigura come un innovativo orto botanico interamente pubblico e permeabile in cui la forte vocazione didattica e la volontà di arricchirne la biodiversità urbana hanno spinto per l’inserimento di numerose collezioni botaniche. Questo sarà il luogo in cui il visitatore “sfoglierà” le pagine del mondo delle piante.
Le strategie su cui si fonda sono:
Queste ultime si prefigurano quali “stanze verdi” didattiche in cui i tronchi rappresentano le colonne e le chiome i tetti; spazi in cui sarà possibile praticare yoga, dondolarsi sulle altalene, riposare, leggere, fare picnic, organizzare seminari e incontri, assistere a spettacoli teatrali all’aperto.
La sostenibilità dell’intervento è palpabile anche nel processo di partecipazione; il progetto avviato dal Comune di Milano denominato “Garibaldi e l’Isola partecipata” è stato un percorso di progettazione condivisa durato sei mesi, durante il quale sono state messe a punto e sperimentate con gli abitanti, le Associazioni e il Consiglio di Zona, una serie di metodologie di incontro e discussione pubblica.
In questo modo è stata garantita a tutti la possibilità di essere ascoltati e partecipare alle decisioni. Non a caso infatti il progetto dello studio olandese Inside Outside è stato più volte integrato per conferire sostenibilità sociale ed ambientale dell’intervento e restituire una porzione di non città ai cittadini. Il Parco diverrà quindi un nuovo landmark per Milano e un importante esempio di attrezzatura pubblica innovativa nel tentativo sempre più concreto di fondere l’ambiente urbano con quello naturale.
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