Italia Bel Paese, dove il clima è mite, il paesaggio è dolce e la storia e la cultura sono senza pari. Qui la gente è socievole, il vivere piacevole e le tradizioni millenarie. E chi lo dice? I nostri Poeti[1]sicuramente sostenevano la teoria del Bel Paese, ma questo accadeva sette secoli fa. Ma oggi chi continua a sostenere questa teoria? E su quali basi?
Ad ottobre 2013 la Commissione Europea ha pubblicato il report “Quality of life in European cities” (Flash Eurobarometer n. 366). In questo documento sono state prese in considerazione 83 città europee di diverse dimensioni e caratteristiche sulle quali è stato condotto un sondaggio intervistando 500 cittadini di ognuna di queste città. Gli intervistati dovevano rispondere a domande sul livello di benessere relativo a diversi aspetti del vivere quotidiano nella loro città. Dal benessere legato alle condizioni dei servizi sanitari, alla situazione dei trasporti pubblici, passando per la sicurezza, fino all'educazione. Da questa indagine l'Italia non appare come il Bel Paese. Anzi, ne esce parecchio malandata. Le città italiane che escono a pezzi da questo sondaggio sono in particolare Roma, Napoli e Palermo.
Il sondaggio è composto da cinque sezioni che analizzano altrettanti aspetti della vita nelle città. Riporto alcuni dei risultati emblematici emersi nelle prime quattro sezioni. Nella sezione I alla domanda sul livello di soddisfazione legato ai trasporti pubblici le ultime tre città classificate sono: Roma, Napoli, Palermo. Alla domanda riguardante i servizi culturali tra le ultime dieci ci sono Napoli e Palermo (servizi culturali a Napoli e Palermo...dove la storia ha lasciato tracce e monumenti che quasi si raccontano da soli). E ancora, alla domanda sui servizi scolastici tra le ultime sei Roma, Napoli e Palermo. Con Napoli e Palermo a fondo classifica. Anche per quanto riguarda la condizione delle strade e degli edifici tra le ultime cinque ci sono sempre Roma, Napoli e Palermo. Nella sezione II alla domanda relativa alla facilità di trovare un impiego le ultime due città classificate sono Napoli e Palermo. Alla emblematica domanda sul fatto che i servizi amministrativi aiutino il cittadino in maniera efficiente le ultime tre classificate sono Roma, Palermo e Napoli. Nella sezione III alla domanda su quanto la città sia impegnata a combattere i cambiamenti climatici le ultime due sono Palermo e Roma. Nella sezione IV alla domanda sulla personale situazione lavorativa dei cittadini tra le ultime dieci ci sono Palermo e Napoli.
Il sondaggio (sezione V) chiude con l'individuazione da parte dei cittadini delle più importanti questioni che riguardano la loro città e che vorrebbero fossero affrontate nel breve periodo. Le risposte date nella sezione V dalle tre città in vetta alla classifica -Aalborg (DK), Hamburg (DE), Groningen (NL)- hanno individuato come questione fondamentale da affrontare quella dell'educazione e formazione. Le risposte date dalle città italiane di fondo classifica hanno invece individuato come questioni cruciali da affrontare innanzitutto il tema della disoccupazione; che preoccupa tutti in maniera forte. E quello dei servizi sanitari, altrettanto preoccupante. Le risposte date nella sezione V dalle diverse città sono diametralmente opposte riguardo i tempi. Le prime, quelle di alta classifica, stanno guardando al futuro (l'educazione e la formazione delle generazioni che verranno). Le altre, quelle in coda alla classifica, si occupano invece di temi legati al qui e ora (la disoccupazione e la sanità), per risolvere una situazione attuale di difficoltà, lasciando per ora in secondo piano investimenti strutturali. Questo è quello che emerge dalle risposte di chi queste città le abita.
In questo post mi sono limitato ad analizzare un'indagine e i suoi risultati. Ma credo che nell'interpretazione di quei risultati ci possano essere molte risposte. Il cambiamento e il futuro spetta comunque a noi. Diamoci da fare!
Per approfondimenti:
Sito documento ufficiale Flash Eurobarometer 366
http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_366_en.pdf[1]Si fa qui riferimento ai noti versi di Dante («Del bel paese là dove ’l sì sona», Inf. XXXIII, 80) e del Petrarca («il bel paese Ch’Appennin parte, e ’l mar circonda e l’Alpe», Canzoniere, CXLVI).
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