L’artista bulgaro-americano Christo, classe 1935, sta pensando ad una passerella sul lago d’Iseo che nel 2016 dovrebbe collegare Sulzano con Montisola, la più grande isola lacustre abitata d’Europa. Ma chi è Christo? Cosa fa esattamente? I suoi lavori hanno plasmato, sempre in modo reversibile, edifici e paesaggi; cominciò insieme alla moglie Jean Claude nel 1961 in California installando una “recinzione continua”di 40 Km di teli bianchi, passando per Roma nel 1974 o a Berlino dove nel 1995 “impacchettò” il Reichstag (solo per citarne alcuni). L’artista ha sempre rifiutato gli sponsor e si è sempre autofinanziato con i soldi che provengono dai disegni preparatori e dai collage che lui e sua moglie vendono ai collezionisti privati, galleristi e musei. A lui piace dire: “col ricavato potremmo comprare diamanti e Rolls Royce e invece paghiamo il progetto che verrà”.
Lo scenario del lago d’Iseo nel 2016 potrebbe ospitare una delle più grandi opere d’arte moderna; questo territorio, grazie all’artista, promette di finire sotto i riflettori mondiali grazie proprio al suo ambizioso progetto. La sua tecnica è sempre stata quella dell’”impacchettamento” ma in questo caso l’artista starebbe per cimentarsi con una soluzione inedita e spettacolare; il progetto è quello di realizzare un ponte componibile e galleggiante in grado di offrire una passerella pedonale larga 10m per coprire gli 800m che separano Sulzano da Montisola. Una lunghissima passeggiata da percorrere sull’acqua del lago, un “modo alternativo” per compiere un percorso che attualmente è possibile solo tramite traghetto. L’opera, come tutte quelle del passato, rimarrà installata per 15 giorni e a quanto pare Christo, coi suoi collaboratori, avrebbe già effettuato i sopralluoghi necessari; con le verifiche compiute in tutte le direzioni, dai municipi alle autorità di bacino che gestiscono la navigazione sul lago, si vocifera che ci sarebbero tutti i nulla osta necessari.
La natura effimera, transitoria e reversibile del ponte-passerella dovrebbe risolvere a monte qualsiasi obiezione paesaggistica nei confronti di un esperimento estetico che potrebbe far conoscere a tutto il mondo la bellezza del Sebino, attraverso un "segno", una specie di passaporto per la celebrità, un posto assicurato nella storia dell’arte.
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