Da giugno a novembre si è svolta la Biennale di Architettura. Evento rituale durante il quale gli architetti praticanti e non (vista la situazione del settore in Italia, la seconda categoria ormai rappresenta la stragrande maggioranza...) accorrono in massa a Venezia per riuscire a condensare in una giornata (due o tre per chi riesce a convicere il partner che "alla fine è anche una vacanza...") il tour attraverso le scenografie dirette ed orchestrate dall'abile direttore di turno. Questa edizione era diretta da Rem Koolhaas, anima di OMA/AMO. Quest'anno si parlava di Fundamentals.In una delle sezioni sono stati analizzati gli Elements of Architecture.
Come per quasi tutte le edizioni precedenti, dopo vari programmi, doodle con vari gruppi di amici praticanti e non, propositi e planning di gite fuori porta/lagunari, anche questa volta non ci sono stato. E con tutta l'impudenza di chi scrive post, voglio parlare proprio di uno degli elementi dell'architettura -trattati anche in Elements of Architecture- : la scala. Lo faccio non tanto perchè motivato dal tema della Biennale[1], ma perchè gli ultimi progetti che greenvolts sta portando avanti (a tempo debito faremo post e notizie dedicate) mi hanno costretto a riflettere in maniera profonda sul tema della scala e sul suo ruolo di parte di un tutto architettonico inscindibile[2]. L'elemento scala infatti rientra in molteplici categorie: la scala è allo stesso tempo elemento strutturale oltre che compositivo / architettonico. Ecco allora che una sua catalogazione in senso stretto non è possibile. Volendo in ogni caso parlare di scala mi limiterò, anche perchè sto già sforando le battute a disposizione per questo post, a citare alcuni esempi di scale o tipologie che ritengo significative e che in qualche modo rappresentano una delle categorie che possono essere prese in considerazione parlando di scale.
Questa piccola raccolta di esempi significativi vuole essere uno stimolo a far riemergere una coscienza architettonica che possa ridare il giusto peso ad un elemento cardine come la scala all'interno del "tutto architettonico" cercando di superare i riduttivi vincoli del 2A+P=62/64 (Blondel) o del DM 236 o dei moduli 60/90/120/180 VVF. Visto che ora le battute a mia disposizione sono effettivamente terminate, utilizzerò il sistema dei commenti per raccogliere le immagini e le didascalie delle scale che ritengo significative e che possano rappresentare un momento storico, un tema specifico, una soluzione particolare ad un bisogno specifico, etc etc. In questo modo il catalogo potrà essere implementato in qualsiasi momento. A tal proposito sarebbe interessante ricevere commenti o immagini di scale che possanno continuare questo limitato discorso sul tema e contribuire alla implementazione del catalogo.
[1]la Biennale in questo post serve solo ad indicizzare, ad aggiungere tag (Biennale di Architettura, Fundamentals, Elements of Architecture , Venezia, Rem Koolhaas, OMA, AMO, etc etc...). E, a rendere più facile il fatto che tu possa leggere questo post e magari arrivare a leggere pure questa nota a piè pagina...
[2]Proprio nella parte destinata alla costruzione delle scale Francesco Milizia scrive: “Quindi l’Architetto nel divisare la sua opera ha d’avere presenti, e comprendere insieme sotto un colpo tutte le parti, e le loro relazioni per farne risultare un tutto armonioso con membri ciascuno in se stesso di uguale armonia. Quanto altro si è detto riguardo alla situazione, alla forma, alle proporzioni, ed al lume della scala, tutte queste cose riunite insieme costituiscono la sua principal bellezza”.F. Milizia, Principj di architettura civile, Venezia,1785, Tomo II, cap. IX, Scala.
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