Vi invito a sfogliare le riviste di architettura o i portali web dedicati. Provate a dare uno sguardo attento ai progetti pubblicati. Ciò che io ho notato è che i progetti pubblicati sono spesso piccoli progetti con budget ridotti. Piccolo oggi non vuol dire scadente e questi progetti lo dimostrano. Proviamo invece a sfogliare le riviste di dieci anni fa. Probabilmente anche qui troveremo piccoli progetti. Ma la differenza principale che si può notare è quella legata al budget e ai materiali utilizzati. Quelli di oggi infatti sono progetti dai piccoli budget che utilizzano materiali spesso poveri o comunque economici. I progetti che troviamo sulle riviste di dieci anni fa seppur piccoli utilizzavano materiali non sempre economici e i budget non erano certamente quelli di oggi.
Di mezzo c'è stata la crisi.
Si puo' dire che per certi versi la crisi abbia in qualche modo giocato a favore della qualità in architettura: ha infatti costretto progettisti, committenti ed esecutori a ripensare lo statuto alla base del loro operato riconfigurando così il modo di lavorare e di fare architettura. Questo ha permesso di ottenere e realizzare progetti di qualità con risorse notevolmente ridotte.Meno risorse ma anche maggior consapevolezza del proprio ruolo all'interno del progetto. Ritengo infatti che nel progetto di architettura oggi le figure che intervengono abbiano una piena consapevolezza dei propri apporti alla esecuzione di un manufatto di qualità. La qualità infatti, non ha un range economico entro il quale muoversi. La qualità è presente laddove la si cerca. E credo che il periodo storico possa portare delle sorprese in termini di qualità. In particolare credo che questo possa succedere in contesti dove la qualità non si sarebbe cercata prima.
Meno budget, più qualita!
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